Elisabetta Capelli

Elisabetta Capelli
Elisabetta Capelli, Fenetre, olio su tela, 2012

lunedì 26 maggio 2014

MARGARETA LILLIESKOLD, LUCIANO PALUMBO, MAURO TONIATO





Inaugurazione mercoledì 28 maggio alle ore 19.30 presso
lo SPAZIO AUDIOMEDICA di strada Repubblica 49 della mostra di arte contemporanea degli artisti

MARGARETA LILLIESKOLD, LUCIANO PALUMBO, MAURO TONIATO
a cura di Camilla Mineo

I paesaggi e le città evocative dai colri intensi della pittrice svedese, le opere provocatorie e dissacranti di Tonaito e la mitologia del quotidiano di Palumbo si confrontano all'Audiomedica in un dialogo fruttuoso fra tre artisti con linguaggi  e sensibilità differenti.

dal 28 maggio al 14 settembre 2014
orari: dal lunedì al venerdì, ore 9-12.30/15-19; sabato, ore 9-12.30

Ingresso libero


Margareta Lillieskold
di Camilla Mineo


Una pittura d’evocazione, visioni interiori suggestive della città, del paesaggio e della natura fatte di colori, di stratificazioni materiche istintive e molto sentite. Margareta Lillieskold, affermata artista svedese, si lascia trasportare dalla forza del colore per realizzare le sue opere non partendo da un’idea precisa ma mescolando colori diversi che poco alla volta prendono forma. I suoi quadri sono in continua evoluzione, si sviluppano e si trasformano grazie alla sensibilità dell’artista in immagini poetiche, capaci di catturare il nostro sguardo. “La pittura ha una vita, il quadro ha una vita propria e io cerco di aiutarlo a tirarla fuori; non so quello che ci sarà alla fine.” (M. Lillieskold). In bilico tra realtà e immaginazione, i dipinti di Margareta inseguono emozioni, sensazioni ed equilibri inconsci. Una pittura che si appiglia sottilmente alla realtà, come nelle opere dedicate alla città Singapore, Stockholm, CapeTown, Piazza, mentre in altre l’artista offre allo spettatore l’occasione di saziarsi di colori e di luci: negli azzurri percorsi da brividi di bianco, nei rossi e nei gialli, nei blu intensi si fondono le luci trasparenti e vibranti di sapore nordico e le pienezze torride del mezzogiorno dal sapore neo-romantico.
Margareta Lillieskold, nata a Stoccolma (Svezia), dal 2006 vive in Italia a Villa Minozzo in provincia di Reggio Emilia. Fin da giovane ha avuto una grande passione per l'Arte: disegnava, dipingeva e cuciva da sola i suoi vestiti; ha iniziato la sua carriera come apprendista in uno studio di moda a Stoccolma. Dopo la laurea, ha lavorato a Parigi alla Maison Chanel, ha completato un anno di corso in design della moda presso la Chambre Syndicale de la Haute Couture Parisienne. Successivamente parte per la Danimarca dove frequenta un corso di disegno e costruzione presso Kobenhavs Tillskuter Akademi, a Copenaghen. Ritorna a Stoccolma dove ha frequentato corsi di disegno alla A. Beckman College, inseguito ha fondato uno studio con una boutique nel cuore di Stoccolma. Qui ha lavorato nel disegno grafico di tessuti, carta da parati, tappeti per clienti come Ikea, Boda Shop, Rorstrand e anche molti clienti all'estero. Ha deciso di spostarsi a Londra dove ha aperto un negozio nel cuore della capitale in Regent St. specializzato nell'importazione dalla Scandinavia di vetro artistico, cristallo e di tessuti per interni. Ha organizzato sistematicamente mostre d'arte e di vetro artistico e tenuto corsi di pittura alla Facoltà Frobel e alla Scuola d'Arte Putney col fine di proseguire nell'attività che più amava.
Principali mostre 

2014 “Only Woman” Koping Svezia 2014 “Europian Artists” New York U.S.A.
2013 “Fiera D’Arte” Scandiano (Re)
2013 “La Tazza D’Oro” Castelnuovo Nè Monti, personale
2013 “Linguaggi a confronto” L’ArtGallery Parma
2013 Castello di Arceto
2012 Palazzo Cortina Carpaneti (Re)
2011 “Summer exhibition” Russel Gallery London
2011 “Winter exhibition” Russel Gallery London 2010 Palazzo Cortina Carpineti (Re)



Luciano Palumbo
MITOLOGIA DEL QUOTIDIANO
di Camilla Mineo

Una pittura fatta di contrasti ed armonie, una pittura fisica, materica, una ricerca in corso sull'idea di astrazione all'interno del filone figurativo. Luciano Palumbo, artista parmigiano d’adozione, in questa mostra propone una serie di opere realizzate nell'arco di cinque anni, periodo in cui ha sperimentato tecniche e linguaggi differenti. Tanti i riferimenti culturali legati soprattutto all'arte moderna, da Guercino a Goya, al Parmigianino e al contemporaneo Ennio Morlotti. “Nel mio lavoro prendo spunto sia da immagini a me care, familiari (che non vuol dire ritratti di familiari), o da figure mitologiche (miti su cui secondo me è fondato il nostro pensiero come occidentali) ed elaboro le immagini attraverso il colore.” (L. Palumbo). Alla mitologia vera e propria Palumbo alterna nel suo percorso creativo una mitologia personale, intima, ritratti di amici, dei genitori. Per ogni quadro l'artista sceglie una gamma di pochi colori sovrapposti con pennellate successive che rendono la superficie della tela molto spessa ma levigata; il colore è deciso, materico, applicato in modo corposo, steso a grandi campiture, i colori sono accesi e luminosi, quasi vitrei, come nel caso di Adamo ed Eva in cui sulla tela campeggia un giallo lucido e brillante che dà vita ai corpi o come nelle opere “Diana e Atteone”, “Caino e Abele”. Nella quadro principale in esposizione, perno attorno al quale ruota la sua piccola personale, “I genitori”, la sagoma della madre è delineata con tratti a carboncino ed emerge dallo sfondo compatto rosso e ocra: non sono definiti i tratti del volto, ma i contorni risultano comunque precisi, spessi e ben definiti. Il padre, invece, risulta complementare a questo tipo di rappresentazione: le fattezze particolareggiate e i colori molto accesi che ne disegnano i tratti si dissolvono in uno sfondo dal carattere sfumato, i pantaloni si sfilacciano in tratti sottili e verticali che si perdono in un orizzonte quasi nebuloso, non finito. Un' altalena tra immagine definita e non, tra una figura ben delineata e una solo accennata, tra un colore pieno e materico e uno piatto, assente, addirittura sgocciolato. Un gioco di contrasti caratterizza le tele dell'artista: il colore opposto alla purezza del bianco, concreto/ astratto, assenza/presenza, ricordo e oblio.
Luciano Palumbo. Nato nel '73 a Francoforte in Germania, vive a Parma da molti anni dopo aver frequentato l'Università; lavora come educatore presso la coop. Aurora-Domus. Autodidatta, ha da sempre una passione per il disegno. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive a Parma e provincia, tra queste: mostra collettiva "CIELO", Villa Soragna a Collecchio (2007); collettiva all'interno del MUMA, Parma (2011); "Spiriti nell'arte", Galleria Sant'Andrea Parma (2011). Ha tenuto laboratori creativi per ragazzi e adulti con disagio; collabora con l'associazione culturale "BORGOFIORE" di Parma. I quadri in mostra coprono un periodo di tempo di cinque anni circa, precedente al quale i quadri erano soprattutto figurativi, non materici e con forti riferimenti soprattutto alla letteratura e al mito.



 
Mauro Toniato
PUBBLICO PARTECIPATO di Camilla Mineo
Dall'orinatoio di Duchamp in poi l'arte è diventata provocazione, invito a riflettere sul mondo e sull'arte stessa. Ironico e dissacrante, Mauro Toniato artista e insegnante dell'Istituto Toschi di Parma, attraverso le sue opere cerca di stimolare l’osservatore, sollecitarlo e incuriosirlo attraverso i mezzi della pittura e della parola. La sensibilità più marcata dell'artista coglie nella contemporaneità una sorta di disillusione generale nei confronti della società e la riporta nelle sue opere utilizzando un mix di tecniche dall'olio su tela alla fotografia stampata su legno: “fotografia e pittura in un dialogo in forma di contesa capace di provocazioni e infrazioni, di dissentire e di esibirsi. Di disobbedire”. (M. Toniato). Toniato si interroga sul sistema culturale e sociale e sulle sue declinazioni, sul tema del lavoro, sul giornalismo che fa spettacolo (“PsicopatologicoGiustificato”) e lo fa raccogliendo stratificazioni di esperienze comuni, scarabocchi pittorici, fogli e foglietti, biglietti, parole, avvisi, avvertimenti, consigli, manifesti. L'idea forte alla base è che il pubblico è protagonista assoluto dell'opera e partecipa alla creazione della stessa sia direttamente che indirettamente (“Pubblico Partecipato”). Toniato, completamente immerso nella città, in quello che vede e che sente, nel caos istintivo dei suoi dipinti grazie al colore e alle sovrapposizioni digitali, da voce allo studente che vive in noi, alle sue richieste di aiuto poste sulle bacheche degli annunci di lavoro, ai messaggi scritti sui muri. Dai “Paesaggi” colorati affiorano le geometrie, un equilibrio compositivo più razionale e ragionato, mentre nella serie “Custodi sensibili” l'artista riflette sul concetto della memoria e del ricordo che si porta dietro un oggetto rassicurante come la busta da lettera sempre meno utilizzato. Buste grandi piccole, scarabocchiate attaccate, strappate, uno strappo gestuale, significante, uno strappo rigenerativo, “come un racconto più volte interrotto da interferenze e pentimenti…cancellature e colpi di colore…Cancellare tutto. Riscrivere tutto. Risvegliare la rivoluzione”.

Mauro Toniato. Diplomato nel 1987 all'Accademia di Belle Arti di Bologna nel corso di Pittura del Prof. Concetto Pozzati; pubblicitario e illustratore sino al 1989, decoratore di interni dal 1991, è insegnante dal 1989 alla scuola Toschi di Parma. Vive e lavora a Parma come pittore dal 1990. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive a Parma e provincia, tra queste: mostra personale a T Palazzo, Parma (2011); “Il Vento”, Villa Soragna Collecchio (2009); Mostra collettiva alla Galleria di arte contemporanea D'Ars, Milano (2007); mostra collettiva, Ielmoni Studio, Piacenza (2006); collettiva per Alpha Centauri, Ragazzola (2005).




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