a cura di Camilla Mineo
Inaugurazione sabato 16
febbraio, ore 17
Eroi
ed eroine della letteratura, ambientazioni fantastiche, terrene, personaggi
negativi usciti dalla penna di alcuni dei più importanti e significativi
scrittori della letteratura mondiale, sono i protagonisti della nuova mostra della
Scuola d’Arte Canforini che
presentiamo all’Audiomedica di via della Repubblica a Parma.
L’esposizione,
dal titolo “Trame d’arte”, è l’esito
di un percorso, durato diversi mesi, intrapreso dalle allieve della Scuola
sotto la guida artistica di Mariangela Canforini e Francesca Ferrari. Le
“ragazze” sono state invitate a rileggere, a riflettere e a interpretare in
modo autonomo e personale uno fra i capolavori della letteratura di tutti i
tempi proposti dalle maestre: I Malavoglia (G. Verga), Il
dottor Zivago (B.L.Pasternak), Le nevi del Kilimangiaro (E.
Hemingway), I promessi sposi (A. Manzoni), Il piacere (G. D'Annunzio),
Alla
ricerca del tempo perduto (M. Proust), Il Gattopardo (G. Tomasi
di Lampedusa), Sogno di una notte di mezza estate (W. Shakespeare), La
casa degli spiriti (I. Allende).
Pittura,
scultura, grafica, le discipline abbracciate e promosse dalla Scuola, variegate
le tecniche scelte per meglio rendere il significato e il messaggio che
volevano trasmettere con le loro opere: dall’acrilico al pastello, all’olio, alla
terracotta, alla matita, una sfida impegnativa che ha coinvolto ed appassionato
le allieve.
I
risultati artistici sono interessanti e molto diversi fra loro. C’è chi ha
scelto di rappresentare quasi “letteralmente” scene tratte dai romanzi, come il
disastroso naufragio della “Provvidenza” dei Malavoglia rappresentato da Maria
Paola Mason, o la macabra scena raffigurata da Silvia Tanara in cui i monatti sono impegnati a raccogliere i morti
della peste nei Promessi sposi. Nenè Vezzani ambienta sulla luna, in
un’atmosfera di sogno il lieto fine di Renzo e Lucia, finalmente insieme,
mentre Primarosa Catellani per
rendere esplicita la malafede dei bravi li raffigura prendendo spunto da “I
bari” del Caravaggio. Altre allieve hanno realizzato opere evocative,
simboliche, reinterpretazioni personali dei personaggi letterari, soprattutto
femminili, che le hanno affascinate: incontriamo un’angosciata Albertine (La prigioniera, dal V volume dell’opera
di Proust), amata da Marcel e da lui imprigionata e incatenata per gelosia, che
Cristina Ferrari ha ritratto con catene in terracotta; ci
imbattiamo nella bellissima Angelica del Gattopardo
che ha preso forma nella terra dipinta da Gabriella
Guatelli impreziosita con decorazioni in pizzo del vestito indossato al
famoso ballo a Donnafugata. Ritroviamo Clara
(La casa degli spiriti), donna
dalle diverse sfaccettature, ben evidenziate sia in pittura che in scultura da Renée Bormioli e ritratta alla finestra
con toni lievi e delicati da Analia
Menapace. Un passo dei Promessi sposi
ha ispirato Daniela Meregalli che ha
scelto di presentare graficamente, a matita, un personaggio controverso come
Gertrude, la Monaca di Monza, disperata per la sua sorte; Stefania Dallavalle ha scelto invece di realizzare, in terracotta, Fra Galdino, un personaggio minore dei Promessi Sposi. L’austerità del temibile
e malvagio Innominato, con le spalle
avvolte nel suo mantello, è ben restituita da Anna Zuccoli nella sua statua in terracotta, così come la malinconia
di una giovane Lara (Il dottor Zivago)
che attende alla finestra il suo amato è ben esplicitata nel pastello di Anna Visser.
L’aura
fantastica della commedia shakespeariana (Sogno
di una notte di mezza estate) è stata piacevolmente ripresa attraverso quella
splendida creatura che è Titania, regina delle fate, che ritroviamo in diverse
versioni nei lavori delle allieve della Scuola Canforini: Paola Agnetti la raffigura con mossi capelli rossi e con un
copricapo formato da variopinte farfalle, Bettina
Savani, la immagina con il volto di sua figlia, in un atteggiamento
sognante e romantico mentre passeggia in riva a un corso d’acqua. La Titania di
Cecilia Maria Chiari, realizzata ad
acquerello, è ispirata all’ammaliante fascino della Salomè di Gustave Moreau, mentre
la peculiarità di Titania che parla alle fate e le richiama a sé è evocata
dalla scultura di Laura Briganti e dal
fiabesco quadro ad olio di Carlotta
Bonora.
Il piacere di D’Annunzio ha ispirato molte
allieve e si è rivelato quasi un pretesto per cimentarsi nella rappresentazione
del corpo umano come nelle intense sculture di Daniela Monica e Raimonda Guida e nella figura languida
del dipinto di Maria Grazia Martini.
Sensualità e femminilità sprigionano le opere di Silvia Mazzacurati ed Elena
Rastelli dove due donne misteriose ci danno le spalle; sottile e velato è
il riferimento al Piacere nella
versione di Rosanna Grasselli che
sceglie di raffigurare un vaso di fiori rigoglioso, elemento simbolico e ricorrente
nel libro “le stanze andavasi empiendo a poco a poco del profumo ch'esalavano
ne' vasi i fiori freschi”.
Altre
allieve hanno scelto di ricreare le atmosfere e gli scenari, le suggestioni che
i testi proposti hanno trasmesso loro. La Russia del dottor Zivago è efficacemente resa dalla tormenta di neve dai
colori sfaldati di Mara Carrescia, la
Sicilia del Gattopardo si intravede,
attraverso tende di tulle, dalla finestra del Castello di Donnafugata
riprodotto da Graziella Bonini; l’Africa
di Hemingway è restituita in una scena di lotta fra uno gnu e una leonessa descritta
con toni caldi da Morena Negri e dal
“ritratto” del Kilimangiaro immerso nelle nuvole che Patrizia Bulloni Serra ha dipinto riproponendo con colori acrilici
una fotografia scattata dal marito. Il passato, il presente, la memoria, temi
cari a Proust sono sintetizzati in modo emblematico nell’opera di Antonietta Parmeggiano, dove orologi di
diverse dimensioni si sovrappongono e si incastrano, ad indicare le “catene”
del tempo che influiscono sull’uomo. Forti e d’impatto le due teste caratterizzate
da due bende sugli occhi in creta policroma che per Roberta Zucchi simboleggiano Sodoma
e Gomorra, dal IV volume dell’opera
di Proust.
Si
tratta di opere realizzate con impegno e grande volontà, nell’ambito di una Scuola
d’arte molto attiva e dinamica, scuola intesa come luogo d’incontro, di svago
intelligente, di confronto, capace di stimolare, di avvicinare alle discipline
artistiche e contribuire a creare “trame d’arte” interessanti e appassionate.
“TRAME D’ARTE”
mostra collettiva della Scuola d’Arte “Canforini”_ pitture
e sculture
a cura di Camilla Mineo
SPAZIO AUDIOMEDICA, Via
Repubblica 49, Parma (ingresso da b.go Collegio M.Luigia)
Inaugurazione sabato 16
febbraio, ore 17
dal 16 febbraio al 14 marzo
2013
dal lunedì al venerdì, ore 9-12.30/15-19;
Sabato, ore 9-12.30
Ingresso libero
Scuola d’Arte “Canforini”, via
Angelo Pezzani, 1 – Parma
Tel. 0521 232888
per info 340
2751314
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